Pechino in 4 giorni: cosa vedere e itinerario di viaggio

Pubblicato il 10 Settembre 2024

Scritto da Serena Puosi

Categorie: Cina

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Quando abbiamo iniziato a pianificare il viaggio in Cina, la prima cosa che abbiamo dovuto stabilire è stata quanto tempo dedicare alla sua capitale dal passato imperiale, decidendo di visitare Pechino in 4 giorni, un buon compromesso per un tour di due settimane.

Avendo a disposizione solo quattro giorni per visitare Pechino ci siamo ben presto resi conto che non sarebbero stati sufficienti per vedere tutto, ma possono essere organizzati al meglio per avere un’idea di questa metropoli da più di 20 milioni di abitanti.

Pechino, città millenaria, offre una ricchezza incredibile di luoghi da scoprire, mescolando la grandiosità della sua storia con la modernità più dinamica. A Pechino troviamo hutong e grattacieli, ristoranti rinomati e mercati tradizionali, templi e siti patrimoni dell’UNESCO.

A proposito di patrimoni UNESCO, la Cina è il secondo Paese dopo l’Italia nella classifica dei Patrimoni UNESCO con ben 56 siti, di cui 7 solo a Pechino e dintorni (la Grande Muraglia Cinese, la Città Proibita, il Palazzo d’Estate, il Tempio del Cielo sono i quattro che toccheremo in questo itinerario, gli altri tre sono il Sito dell’uomo di Pechino a Zhoukoudian, il Gran Canale e le Tombe Imperiali delle dinastie Qing e Ming).

Ecco come abbiamo organizzato al meglio e in maniera fai da te quattro giorni in questa affascinante metropoli asiatica.

Pechino: itinerario di 4 giorni

GIORNO DELL’ARRIVO: hutong, Jingshan Park

1° GIORNO: Città Proibita, Piazza Tian’anmen.

2° GIORNO: Palazzo d’Estate

3° GIORNO: Escursione alla Grande Muraglia Cinese

4° GIORNO: Tempio del Cielo, Parco Beihai.

OPZIONI IN PIÙ: Tempio di Confucio, Tempio del Lama, Wangfujing Street, Torre del Tamburo e Torre della Campana

L’arrivo a Pechino e l’alloggio in un quartiere di hutong

Noi abbiamo volato con Air China da Roma a Pechino con volo diretto e, dopo aver sbrigato le formalità doganali per le quale dovete considerare tra un’ora e un’ora e mezza, ci siamo incontrati col nostro transfer per raggiungere l’hotel prenotato Happy Dragon City Culture Hotel.

Il nostro alloggio si trovava in un tradizionale hutong, ossia strette strade o vicoli tipici della città di Pechino e formati da file di siheyuan, le tradizionali abitazioni a corte. L’unione di più vicoli forma interi quartieri di hutong, sempre più rari perché a partire dalla rivoluzione culturale guidata da Mao Zedong molti sono stati demoliti per far spazio a grattacieli e viali più ampi. Poiché costituiscono un aspetto della storia e della cultura cinese, poter dormire in un quartiere di hutong ha dato un valore aggiunto alla nostra permanenza a Pechino.

Dall’aeroporto al centro di Pechino sembra di non arrivare mai. Autostrade prima e viali alberati poi corrono dritti costeggiando palazzi altissimi e tutti uguali, e ancora case più basse e negozi dalle insegne incomprensibili. È agosto e il caldo umido si appiccica addosso, le mappe che usiamo solitamente per orientarci sono fuori uso perché le app occidentali sono bloccate in Cina.

Il buongiorno potrebbe non essere dei più facili se lo sommiamo anche alle 10 ore di volo, alle 6 di fuso orario e al fatto che il nostro autista in prima battuta ha sbagliato hotel (ce n’era uno col nome molto simile), eppure i tesori disseminati in città ci richiamano come le sirene di Ulisse.

Dopo esserci sistemati in hotel siamo partiti a esplorare la città, di seguito la suddivisione con che cosa abbiamo visitato giorno per giorno.

Pechino in 4 giorni: Giorno dell’arrivo

Jingshan Park

Solitamente il Jingshan Park viene abbinato come visita alla Città Proibita, visto che l’ingresso (a pagamento per pochi yuan) si trova a pochi metri dall’uscita nord della cittadella imperiale, ma mi domando con quali energie si riesca a vedere altro dopo la Città Proibita che è immensa e richiede tante ore!

Noi comunque, su suggerimento della receptionist dell’hotel, abbiamo deciso di andarci come prima tappa del nostro tour di Pechino subito dopo essere arrivati e ho trovato la scelta azzeccatissima! Jingshan Park, infatti, nonostante sia su una collina alta solo 45 metri circa, è uno dei punti panoramici più alti nel centro di Pechino da cui osservare la città e i tetti giallo-arancioni della Città Proibita (che abbiamo visitato il giorno successivo).

La collina su cui è adagiato il parco è artificiale poiché fu costruita della dinastia Ming con la terra ricavata dello scavo dei fossati del Palazzo imperiale e dei canali vicini. Originariamente era un giardino imperiale, oggi è un parco pubblico conosciuto anche come “Collina del Feng Shui” o “Collina del Carbone“, dalla traduzione del suo antico nome cinese.

Pechino in 4 giorni: Giorno 1

Città Proibita

La prima giornata interamente dedicata a Pechino ha avuto come highlight la visita della Città Proibita e abbiamo deciso di non farla in autonomia, bensì con un tour di Civitatis.

Abbiamo scelto questa soluzione perché non volevamo rischiare di rimanere senza biglietti o di dover fare tanta coda per entrare. Viaggiando in alta stagione (agosto), infatti, questa eventualità è molto probabile.

I biglietti per la Città Proibita si possono, infatti, acquistare in tre modi:

  • sul sito ufficiale, dove vengono messi a disposizione dalle ore 14 italiane di 7 giorni prima della visita;
  • tramite i portali intermediari come Civitatis o altri;
  • direttamente alle biglietterie all’ingresso laterale est.

Acquistare i biglietti dal sito ufficiale non è né facile né scontato, ma potete provare a chiedere se l’hotel in cui alloggiate può fare la prenotazione per voi una settimana prima (senza garanzia di successo). Noi per non rischiare di rimanere senza abbiamo deciso per i biglietti su Civitatis anche perché per un prezzo ragionevole includono la visita con una guida (in inglese) che si è rivelata interessante per saperne di più sulla Città Proibita.

Considerato dall’Unesco come il miglior complesso architettonico del mondo realizzato interamente in legno, la Città Proibita è un’immensa distesa di patii, padiglioni, scale, statue e palazzi in cui si svolgevano le cerimonie ufficiali dell’imperatore. Qui si sono succeduti 24 imperatori che hanno governato la Cina per oltre 500 anni. Il nome deriva dal fatto che, per tutti quegli anni, l’accesso al complesso per i comuni cittadini era interdetto.

I miei consigli per la visita sono di non lasciarvi sopraffare dalla vastità del luogo, di prenderla con filosofia se non riuscite a vedere tutto (con i bambini è impossibile) e di munirvi nei mesi più caldi di tanta acqua e snack, cappello, ombrellino e crema solare. La visita è stata molto impegnativa per noi ma ne è valsa comunque la pena.

Piazza Tiananmen (o Tienanmen)

Piazza Tienanmen è un altro must di Pechino, separata dalla Città Proibita dalla porta della Pace Celeste (letteralmente il significato della parola Tienanmen) ma non fatevi ingannare: è tutto talmente enorme che anche uscire dalla Città Proibita e raggiungere l’ingresso di Piazza Tienanmen è un viaggio!

Famosa per essere posta al centro della città e cuore simbolico della Cina, è conosciuta in tutto il mondo soprattutto per la proclamazione della Repubblica Popolare Cinese da parte di Mao Zedong il 1º ottobre 1949 e per il massacro dei manifestanti durante le proteste del 1989.

Date le sue enormi dimensioni (è larga 880 metri da nord a sud e 500 da est a ovest) è la sesta piazza pubblica più grande del mondo con i suoi 440.000 metri quadrati (e non la più grande in assoluto come si legge spesso).

In Piazza Tienanmen si trovano il Mausoleo di Mao Zedong, la Torre Qianmen (chiamata anche Zhengyangmen) che ospita il Museo Nazionale Cinese, il Gran Palazzo del Popolo (sede del Governo) e, al centro della piazza, si erge il monumento agli Eroi del Popolo, un obelisco di 38 metri d’altezza.

Per accedervi è necessario registrarsi online su un app in cinese: anche qui fatevi aiutare dal vostro hotel per la registrazione dei passaporti. Nonostante la registrazione, i controlli all’ingresso sono scrupolosi, vengono registrati tutti i documenti (portate il passaporto) e c’è un controllo anche delle borse (per esempio non si possono portare accendini).

Piazza Tiananmen

Pechino in 4 giorni: Giorno 2

Palazzo d’Estate

La seconda giornata a Pechino è tutta dedicata al Palazzo d’Estate, che si trova a circa 15 km a nord-ovest dal centro di Pechino. Si tratta della residenza estiva dell’imperatore ed è considerato il giardino imperiale meglio conservato al mondo e il più grande nel suo genere ancora esistente nella Cina moderna.

Commissionato nel 1750, parzialmente distrutto nel 1860 durante la guerra dell’oppio, ricostruito nel 1886 e nuovamente distrutto e ricostruito all’inizio del Novecento, con la caduta dell’Impero nel 1911 cadde per qualche anno in stato di abbandono ed è stato aperto al pubblico nel 1924. Nel 1988 l’UNESCO l’ha dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità come capolavoro cinese di progettazione di giardini.

L’ho trovato un luogo incantevole in cui trascorrere l’intera giornata tra passeggiate nella natura circondata da palazzi di stupefacente bellezza. In cinese il nome significa “Giardino della coltivazione dell’Armonia” ed è un nome perfetto poiché i giardini panoramici, i templi e i padiglioni furono progettati per essere in perfetta armonia con la natura.

Una volta scalata la Collina della Longevità, si discende verso il Lago Kunming al centro del parco, in estate solcato da barche e in inverno ghiacciato. Il lago occupa tre quarti della superficie del parco e intorno ad esso si sporgono salici piangenti e trovano dimora architetture sublimi.

Se non volete fare tutto da soli, esiste un Tour del Tempio del Cielo e del Palazzo d’Estate (anche acquistabile singolarmente una delle due attrazioni, oppure combinate) in inglese:

e un tour privato in italiano:

Pechino in 4 giorni: Giorno 3

La Grande Muraglia Cinese

Cosa sarebbe un viaggio a Pechino senza una visita alla Grande Muraglia Cinese? Davvero impensabile saltare questo must! Noi abbiamo scelto di visitare un tratto molto scenografico della lunghissima muraglia, quello di Mutianyu. Anche se molto turistico, mi sento di aver fatto la scelta giusta per avere un giusto mix di organizzazione e una bellezza paesaggistica incredibile.

Per visitare una delle Sette Meraviglie del Mondo ci siamo affidati all’organizzazione impeccabile e con un prezzo molto competitivo di Civitatis, che include trasporto in autobus (questo tratto di muraglia di trova a 90 chilometri da Pechino), pranzo e guida che sul pullman fa un’introduzione alla storia del luogo e alle modalità per visitarla.

La Grande Muraglia Cinese

Vi consiglio questo tour perché semplifica moltissimo l’organizzazione per la visita alla Grande Muraglia Cinese, che altrimenti comporterebbe il cambio di molti mezzi pubblici oppure un autista privato. Una volta a Mutianyu la visita è libera e non sono inclusi nel prezzo dell’escursione la funivia e la seggiovia per raggiungere la sommità dei due tratti di muraglia da visitare.

La visita richiede un po’ di esercizio fisico dal momento che si cammina tanto e in alcuni tratti in salita si può fare fatica, per questo abbiamo deciso di comprare i biglietti per salire e di non farcela a piedi. La discesa da uno dei tratti è con uno scivolo molto divertente che vi consiglio di provare! Dato l’interesse su questa destinazione, scriverò un post a parte per spiegare tutto per filo e per segno.

Pechino in 4 giorni: Giorno 4

Tempio del Cielo

Non fatevi sfuggire questo gioiello quando visitate Pechino: il Tempio del Cielo, o Tian Tan, è uno dei luoghi sacri architettonicamente e storicamente più interessanti della città nonché bene protetto dall’UNESCO, che lo ha annoverato tra i patrimoni dell’umanità.

Costruito durante il regno della dinastia Ming e immerso in un parco verdissimo di 273 ettari ricco di altri edifici (e non solo da quello più famoso Tempio delle Preghiere per il Buon Raccolto) dedicati al Dio del Cielo, è il luogo in cui l’imperatore faceva sacrifici per ingraziarsi il Cielo per i futuri raccolti e in cui ringraziava quelli che avevano dato frutti.

Tra gli edifici menziono l’altare circolare costruito con lastre di marmo distribuite in nove cerchi concentrici dove ho respirato un’aria mistica, la volta imperiale del Cielo, il Salone dell’Astinenza e il Muro dell’Eco.

Come scrivevo sopra per il Palazzo d’Estate, esiste un Tour del Tempio del Cielo e del Palazzo d’Estate con accompagnatore in inglese:

e un tour privato in italiano:

Parco Beihai

Il Parco Beihai costruito a partire dal 1179 un tempo faceva parte della Città Proibita, mentre oggi è un’oasi di tranquillità dove rilassarsi e passeggiare immersi in un bellissimo contesto naturale e architettonico.

Aperto al pubblico nel 1925, è uno dei parchi più grandi e importanti della capitale ed è caratterizzato da un grande lago artificiale omonimo sormontato da un’isola che sembra una collina sulla quale svetta una grande stupa bianca alta 40 metri.

Tesori del parco sono il Padiglione dei Cinque Dragoni, templi buddisti, un giardino tradizionale di 4.000 metri quadrati e il Muro dei Nove Dragoni.

Attrazioni che avrei voluto visitare

Purtroppo visitando Pechino in 4 giorni abbiamo dovuto rinunciare ad alcune attrazioni che avevo in lista. I motivi per cui non ce l’abbiamo fatta sono molteplici: innanzitutto il caldo, che ci ha rallentati nelle visite e ci ha fiaccato più del normale, poi le distanze che a Pechino sono enormi e gli spostamenti portano via tempo. Inoltre, viaggiando con due bambine, non abbiamo voluto esagerare con le richieste, sono state già delle grandi viaggiatrici con quello che siamo riusciti a fare!

Ecco le attrazioni che mi è dispiaciuto saltare a Pechino.

Tempio di Confucio

Il Tempio di Confucio a Pechino è il luogo in cui le persone rendevano omaggio a Confucio durante le dinastie Yuan, Ming e Qing. Il tempio si trova su Guo Zijian Street (nota anche come Chengxian Street).

La costruzione del Tempio di Confucio risale agli anni 1032 – 1036, copre 20.000 metri quadrati ed ha quattro cortili separati. Gli edifici principali sono la Porta Xianshi, la Porta Dacheng, il Padiglione Dacheng e il Tempio Dacheng ed è famoso per le sue sculture in pietra.

Aaron Zhu, CC BY-SA 3.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0, via Wikimedia Commons

Tempio dei Lama

Il Tempio dei Lama è il tempio buddista tibetano più importante che esiste fuori dal Tibet, ed è il più famoso di Pechino. Costruito nel XVII, era un importante monastero per i monaci lama e oggi ospita un gruppo di monaci mongoli che dedicano la loro vita allo studio dell’astronomia e della medicina.

Il Tempio dei Lama è un complesso formato da vari edifici tradizionali dai tetti dorati. Nei cortili ci sono enormi diffusori di incenso e in uno degli edifici più importanti c’è una statua di bronzo di Tsongkapa alta sei metri. Il Padiglione Wanfu Ge ospita l’elemento più prezioso del tempio: la statua alta 18 metri di Maitreya, il Buddha futuro, intagliata in un unico pezzo di legno di sandalo.

Foto di A_Peach su Flickr

Mercato notturno di Wangfujing

Wangfujing è una delle principali arterie commerciali di Pechino e si trova nel centro città. Qui, tra grandi magazzini dei più importanti marchi, centri commerciali e negozi di souvenir, si trova anche il curioso mercato notturno, che si riempie di persone in cerca di prelibatezze (e stranezze culinarie!) tra le decine di bancarelle.

Foto di adamclyde su Flickr

Torre del Tamburo e Torre della Campana

La Torre del Tamburo è situata all’estremità nord dell’asse viario principale del centro città e, a breve distanza, si trova la Torre della Campana. Campane e tamburi sono stati strumenti musicali utilizzati in Cina nel corso dei secoli per la pubblica gestione del tempo e per scandire i momenti della giornata sotto varie dinastie, mentre oggi dalle due torri si ha una vista panoramica sul centro di Pechino, quindi oggi sono attrazioni turistiche.

Le torri della Campana e del Tamburo continuarono a funzionare come orologio ufficiale di Pechino fino al 1924, quando il colpo di stato di Pechino portò all’espulsione di Pu Yi, l’ultimo imperatore della dinastia Qing, dalla Città Proibita e all’adozione di un orologio in stile occidentale per cronometrare la pubblica scansione del tempo.

Di Czzhermit – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=38781837

Dove dormire a Pechino

Pechino offre un’ampia varietà di soluzioni di pernottamento con tariffe che oscillano a seconda della stagione. Viaggiando in alta stagione è consigliato prenotare con largo anticipo gli alloggi per trovare il migliore rapporto qualità-prezzo.

Noi abbiamo prenotato il nostro alloggio su Booking pensando a queste caratteristiche: hotel di fascia media con prezzo accettabile per 4 persone, non troppo distante dai mezzi e da Piazza Tiananmen considerata il centro di Pechino, collocato in un quartiere tradizionale fatto di case basse (hutong). Abbiamo trovato un’ottima soluzione prenotando al Happy Dragon City Culture Hotel dove il personale è stato sempre molto cordiale e di aiuto e con una stanza confortevole.

Se volete approfondire le varie zone, vi consiglio la lettura di questo post su un sito molto ben fatto sui viaggi in Cina. Una alternativa per cercare gli alloggi a Pechino è l’app Trip.com.

Come spostarsi a Pechino?

Noi ci siamo spostati in tutti i modi:

  • a piedi nei quartieri e dentro le attrazioni
  • in metro, mezzo molto economico e capillare
  • in autobus, perché alcune attrazioni si raggiungono solo con le linee del pullman
  • in Didi ossia con gli Uber locali, quando eravamo stanchi o volevamo arrivare direttamente alla meta.

Se vi interessa l’argomento Cina vi consiglio la lettura anche di questi post:

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Tag: viaggi

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