San Francisco in due giorni (e mezzo): le cose da non perdere

Pubblicato il 30 Marzo 2021

Scritto da Serena Puosi

Categorie: USA

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Ho visitato San Francisco durante il viaggio on the road con la mia famiglia negli Stati Uniti sud-occidentali durante il mese di agosto. Siamo rimasti in città due notti per un totale di due giorni e mezzo a disposizione per visitare la città. Con questi tempi stretti e con due bimbe di tre anni una e di 8 mesi l’altra abbiamo dovuto fare una selezione delle cose da vedere, ma questo non mi ha impedito di apprezzare la città, anzi, ne sono rimasta molto attratta.

In questo post trovate un compendio delle cose che abbiamo visitato in ordine di come le abbiamo viste e suddivise nei giorni di viaggio, così che possiate usare questo post anche come guida pratica. San Francisco era un mio sogno nel cassetto e le aspettative su questa città erano altissime: per fortuna non sono state deluse e, al contrario, ho voglia di tornare e vedere tutto quello che ho lasciato indietro.

Mappa

Primo giorno a San Francisco

Siamo arrivati a San Francisco dopo pranzo e, dopo esserci sistemati nel motel prenotato da casa, abbiamo cominciato la nostra esplorazione dai paraggi. Il nostro alloggio, il Surf Motel, era ubicato in Lombard Street e trovare qualcosa di decente a prezzi accettabili non è stato affatto semplice. La città, infatti, ha costi esorbitanti e c’è sempre l’incognita di individuare il quartiere migliore per sicurezza e comodità, ma a posteriori vi posso dire che è stata una buona scelta (con bagno in camera e colazione inclusa, due miraggi in questa città!).

Lombard Street

La visita di San Francisco è cominciata proprio da Lombard Street data la vicinanza col nostro motel. Lombard Street è la via di San Francisco così tortuosa e in forte pendenza da essere diventata uno dei punti fissi di tutte le liste di cose da vedere in città. Le sue ripidissime curve si snodano giù da un pendio tra dimore dai cancelli di ferro battuto e splendidi fiori e la cosa divertente è percorrerla in macchina tra una vertigine e l’altra. Lombard Street sulla cima della collina offre delle viste incredibili sul Bay Bridge e sulla Coit Tower, mentre lungo i suoi otto tornanti bisogna scansare orde di turisti accorsi per la foto del secolo, cosa che immagino si possa ottenere solo all’alba.

Lombard Street

Golden Gate Bridge

Anche se nei paraggi di Lombard Street ci sarebbero molte attrazioni da vedere, decidiamo di recarci subito nel posto più iconico di San Francisco, il Golden Gate Bridge, perché vederlo senza nebbia è già di per sé un evento. Il ponte più famoso della città, infatti, è spesso nascosto dalla nebbia e non vogliamo rischiare di rimandare la visita. Col suo arancione ruggine, il ponte è visibile da vari punti della città, presenza rassicurante e imponente sospeso tra la punta nord della penisola di San Francisco e la Marin County. Sembra quasi che sia stato installato a protezione della città, in un equilibrio di solidità e leggerezza, di ingegno ed eleganza.

Quest’opera di ingegneria con i suoi 227 metri di altezza delle torri, lungo 2789 metri è davvero impressionante tanto da essere inserito nell’elenco delle sette meraviglie del mondo moderno. Noi lo abbiamo prima visto dal Fort Point National Historic Site e poi percorso fino a raggiungere l’altra sponda per avere un’angolazione diversa della città. Il pedaggio del ponte con la macchina ha un costo (intorno agli 8 dollari) ma ne vale assolutamente la pena, altrimenti in bici o a piedi è gratuito.

Golden Gate Bridge vista

Fisherman’s Wharf

Il Fisherman’s Wharf è una zona molto turistica di San Francisco, in cui si trovano vari musei tra cui quello della Marina Militare e quello delle cere, il Pier 39 con la colonia di leoni marini, le giostre e i molti ristoranti sul lungomare che movimentano la zona e che servono piatti a base di vongole e granchi (tra cui le famose crab chowder e clam chouder, cremose zuppe servite in una forma di pane fresco).

Nonostante la calca e le mostre distrazioni, vale la pena visitare Fisherman’s Wharf per la vista sulla baia e su Alcatraz e perché la colonia di leoni marini che ha scelto questa zona della città come dimora è veramente simpatica e divertente anche per i bambini. Se ne stanno immobili a prendere il sole su delle zattere di legno, lanciando di tanto in tanto i loro suoni gutturali al vento.

Ci sarebbero tante altre attrazioni qui, dall’Aquarium of the Bay, al Musée Mécanique (o Museo meccanico) un museo interattivo che possiede una collezione di giochi arcade del XX secolo, e anche l’USS Pampanito, un sottomarino visitabile risalente alla seconda guerra mondiale. E Alcatraz là di front, a darci l’appuntamento per un prossimo viaggio.

leoni marini al pier 39

Secondo giorno a San Francisco

Per questa seconda giornata, la prima intera a San Francisco, abbiamo seguito un itinerario classico partendo da Union Square per poi spostarci a Chinatown, North Beach e altri “must see” di San Francisco.

Union Square

Union Square è considerata la piazza centrale di San Francisco, il centro commerciale dove i più importanti grandi magazzini della città e tante celebri firme hanno il loro negozio patinato a pochi passi da aree poco raccomandabili come il quartiere di Tenderlion. Union Square è stat ricostruita dopo il grande terremoto del 1906 che distrusse San Francisco e prima di avere questo aspetto è stata il luogo in cui si sono svolte le manifestazioni di sostegno all’Esercito dell’Unione durante la Guerra di Secessione, da cui il nome “piazza dell’unione”.

Ogni anno a Natale in Union Square vengono istallati il gigantesco albero addobbato e la pista di pattinaggio. Noi, arrivandoci di mattina presto quando la città non si era del tutto svegliata, l’abbiamo trovata un po’ insignificante se escludiamo la colonna al centro della piazza, il monumento alla dea della Vittoria e il Westin St. Francis, uno degli hotel storici della città che si affaccia sulla piazza. E i Cable Car che passano, naturalmente.

Union square

Chinatown

Ciò che più mi attraeva, però, era a pochi isolati di distanza da Union Square: la mia meta era Chinatown, una delle più antiche e grandi comunità cinesi degli Stati Uniti. Il nostro percorso è iniziato al Dragon Gate, una grande porta scenografica affacciata su Bush Street e da cui si dipanano ventiquattro isolati di quartiere che sembrano catapultarci direttamente in Cina. La maggior parte del trambusto si trova lungo Grant Street, la strada più antica di San Francisco, da esplorare a piedi per sbirciare nei negozi esotici, templi e piccoli musei.

Girovagando per le vie con lampioni e le lanterne cinesi l’impressione è quella di aver fatto un salto spazio-temporale in Cina, ci si dimentica di essere negli Stati Uniti. Per la maggior parte del tempo siamo rimasti a Portsmouth Square, il cuore di Chinatown, dove si trova un’area ricreativa con un parco giochi pubblico e luogo di incontro per la gente del posto che gioca a mahjong.

Infine, è il momento del cibo: una tappa immancabile è alla Golden Gate Fortune Cookie Factory, dove si può assistere alla creazione dei biscotti della fortuna e acquistarli appena sfornati, seguita da un pranzo in una tavola calda cinese.

Chinatown

North Beach

North Beach, il quartiere dall’animo italiano di San Francisco che si sviluppa nei paraggi di Columbus Avenue e suoi immediati dintorni. Qui si trovano alcuni dei migliori ristoranti e caffetterie italiane di San Francisco ma non solo: il quartiere, infatti, negli anni è stato teatro di tanti cambiamenti segnanti, da distretto a luci rosse chiamato Barbary Coast a luogo di culto per la Beat Generation.

Passeggiando lungo le vie di North Beach, la mia attenzione è stata colpita dalla Columbus Tower o Sentinel Building, un elegante palazzo storico di colore verde che solitamente viene fotografato insieme alla Transamerica Pyramid. Alcune tappe obbligatorie a North Beach sono il Vesuvio Caffè e, proprio di fianco, il City Lights Bookstore, storica libreria frequentata dagli esponenti della Beat Generation e da artisti di fama mondiale. Poco più avanti si trova anche il Caffe Trieste, conosciuto per essere il locale in cui Francis Ford Coppola scrisse la sceneggiatura de Il padrino.

Di grande impatto anche il Language of the Birds, una scultura permanente installata nei presi di Columbus Av. e costituita da “libri” sospesi a imitare uccelli in movimento, con varie posizioni delle ali create dalle forme delle pagine e delle rilegature. Facendo ancora qualche passo avanti all’incrocio fra Columbus Ave e la Broadway, si notano una serie di night e strip club con le loro vistose insegne al neon come Condor Club, Big Al’s e Roaring Twenties.

City Light Bookstore

Language of the birds

Coit Tower

Il punto panoramico per eccellenza di North Beach è la Coit Tower, sulla collina di Telegraph Hill, raggiungibile attraverso i Filbert Steps o Greenwich Steps, degli scalini che salgono fino alla sommità costeggiando uno spaccato residenziale della città. Noi però con due bimbe piccole la raggiungiamo in macchina e ammiriamo la vista veramente incantevole sulla città.

Ina Coolbrith Park

Un altro meraviglioso e isolato punto di osservazione di San Francisco è l’Ina Coolbrith Park, di cui avevo letto sulla guida ViaggiAutori della California di Paola e Gianni, grazie a un trafiletto scritto da Irene di Viachesiva (di cui vi consiglio ogni post che ha scritto su San Francisco!). L’Ina Coolbrith Park è un’oasi di silenzio e verde tra le salite di Russian Hill, una finestra su San Francisco che prende il nome dalla prima poetessa laureata degli Stati Uniti. Qui vive una colonia di pappagalli colorati da scorgere tra gli alberi mentre si passeggia, poi ci si può sedere sulle panchine per abbracciare con lo sguardo un panorama che va dalla Coit Tower al Bay Bridge fino ai grattacieli del Financial District.

Ina Coolbrith Park

Painted Ladies

Un altro dei punti più iconici di San Francisco sono le Painted Ladies di Alamo Square, le più famose case vittoriane della città conosciute anche come “seven sisters”. Disposte in fila davanti al parco di Alamo Square, si stagliano sullo skyline del Financial District dando un’idea delle varie anime di San Francisco. È molto piacevole anche passare un po’ di tempo a rilassarsi sul parco come fanno anche gli abitanti stessi.

Painted ladies

Terzo giorno a San Francisco

Mission District

Mission è il quartiere di San Francisco famoso per i murales e per essere il cuore latino della città con un’anima eclettica e multiculturale. La nostra prima tappa nel quartiere fondato dagli spagnoli nel Settecento intorno alla missione di San Francesco è il Women’s Building, probabilmente l’edificio più famoso di tutta Mission, su cui campeggia un murales enorme dipinto nel 1994 da sette donne. Il gigantesco murales presenta immagini di icone femminili della storia e della narrativa e celebra il contributo e il coraggio delle donne di ogni tempo.

Women’s Building e Balmy Alley

Il nostro giro prosegue alla ricerca di altri coloratissimi murales su Balmy Alley, un vicolo lungo un isolato che ospita la più grande collezione di murales della città. Qui la maggior parte degli edifici è stata decorata con murales che cambiano di tanto in tanto, una stratificazione alla volta, una lotta alla volta. Mission, infatti, è in piena evoluzione e le sue facciate sono lo specchio delle battaglie vissute dai residenti, ogni murales è una storia, tutti sono bellissimi da fotografare.

Mission Dolores Park

Mission Dolores Park è una grande area verde ideale per un picnic e con una vista spettacolare sul centro finanziario di San Francisco, con un contrasto tra il verde del parco e i grattacieli argentati d’impatto. È un’area perfetta per i bambini perché ci sono tanti giochi a disposizione veramente straordinari, come scivoli lunghissimi e galeoni dei pirati.

Mission Dolores park

Castro

Ci siamo spostati poi nella vicina Castro, dove vive una delle più grandi comunità LGBTQ al mondo. Questo quartiere divertente e vivace pullula di ristoranti, negozi e locali che si accendono soprattutto di notte. È anche sede di numerosi punti di riferimento che celebrano il ruolo cruciale di San Francisco, città tollerante e inclusiva, nella lotta nazionale per i diritti civili LGBTQ.

Camminando per Castro vediamo la famosa Rainbow Honor Walk, la Walk of Fame LGBTQ di San Francisco, Castro Street fino e il Castro Theatre in un tripudio di arcobaleni a aria rilassata.

castro district

Haight-Ashbury

La nostra ultima tappa a San Francisco è stata una toccata e fuga a Haight-Ashbury, il cuore del movimento hippy e della controcultura degli anni Sessanta. Passeggiare per il quartiere significa fare un tuffo nella storia del rock’n roll: qui, infatti, hanno vissuto Janis Joplin, Jimi Hendrix, The Grateful Dead, Joni Mitchell e innumerevoli altri protagonisti della psichedelica Summer of Love.

Oltre alle bellissime case vittoriane, il quartiere che le persone del posto chiamano “The Haight” mi ha colpito per il revival hippy che si respira per le strade (non solo quello in realtà), in particolare per i negozi che esplodono di colori, tra vestiti e souvenir che celebrano uno dei periodi più liberi della storia della musica e della storia in generale.

Haight Asbury

Summer of love

Per la fase organizzativa del viaggio a San Francisco vi consiglio di consultare il sito San Francisco Travel con tanti spunti utili per organizzare il vostro itinerario.

Per prepararvi al meglio a questo viaggio, vi consiglio anche di leggere il libro di Elena Refraschini “San Francisco, Ritratto di una città” di cui vi ho già parlato in un post con la sua intervista.

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san francisco in due giorni
Tag: viaggi

4 commenti

  • alessandro berardi

    Bellissimo articolo Serena!!!

  • Letto! 🙂
    San Francisco è la città americana che più mi ispira; anzi, un po’ la amo già senza neppure averla vista!
    Tu hai visitato molte delle cose che ho anche io in lista e hai fatto delle foto, molto belle soprattutto quelle dei murales (mamma mia, io non saprei da dove cominciare a scattare foto, sono tutti meravigliosi 😀 😀 )
    Un bacione, Serena!

    • A

      Grazie Velia!
      Anche a me era successa la stessa cosa con San Francisco, mi attirava tantissimo e avevo letto chilometri di inchiostro (e di bit!).
      Prima di partire, nel tempo, avevo appuntato su Google Maps una cinquantina di posti da vedere e, per i tempi stretti, alcuni ho dovuto lasciarli alla prossima volta.
      Ti auguro di poterla visitare appena possibile e che tu possa scattare tante foto ai murales e a tutto il resto!
      Grazie ancora.

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